Il problema al ginocchio che sta affliggendo Papa Francesco sta preoccupando i fedeli. Ma di che si tratta esattamente?
Il dolore al ginocchio che sta affliggendo da diverso tempo Papa Francesco non è più un mistero, considerati i numerosi appuntamenti che il Pontefice ha dovuto sospendere. Ulteriori notizie arrivano dalla sala stampa della Santa Sede, che ha comunicato l’ennesimo forfait del Papa per motivi di salute. La colpa del forfait è imputata nuovamente al forte dolore al ginocchio lo tormenta il Pontefice da tempo a causa di una marcata lesione al legamento del ginocchio destro. Tale problema è dovuto principalmente a una postura errata causata, a sua volta, da un ulteriore problema all’anca. Non si esclude che i medici possano in futuro intervenire chirurgicamente.
Le parole dell’esperto
“Il dolore al ginocchio è spesso debilitante sino al punto di non riuscire a camminare. Vedo nella sofferenza del Santo Padre – commenta Gianmarco Regazzola, chirurgo ortopedico, specialista in chirurgia robotica e protesica dell’anca e ginocchio, dell’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda – il dolore che provano i miei pazienti che, grazie all’intervento ritrovano il benessere e la felicità che cercano”.
I soggetti a rischio di protesi al ginocchio, stando all’esperto, sono “solitamente persone oltre i 60-65 anni con esiti di intervento chirurgico per meniscectomia, ginocchia con mal allineamento, esiti traumatici, obesità e attività manuale pesante”. Papa Francesco potrebbe dunque aver bisogno di una protesi? Per Regazzola, “la protesi al ginocchio è indicata quando il dolore e la disabilità causano un peggioramento significativo della qualità di vita. Quando il legamento s’infiamma, e ghiaccio ed antidolorifici non bastano, il dolore diventa importante. A una grave sintomatologia deve corrispondere un quadro radiografico che mostra un’artrosi severa di IV grado con un usura completa delle superfici articolari e un conseguente esposizione dell’osso. Lo sfregamento delle superfici causa il dolore invalidante che richiede un trattamento definitivo“.
I vantaggi della protesi sono “in primis la riduzione del dolore, seguito dal recupero funzionale e il progressivo ritorno alla routine della vita quotidiana, con una percezione “naturale” del ginocchio che come chirurgo, è il mio obiettivo principale”. Dopo l’intervento, dunque, il Papa potrebbe tornare a fare il suo lavoro? Regazzoli afferma che “il post intervento prevede ciclo di fisioterapia per il recupero funzionale. Il paziente torna a camminare in poche ore dall’intervento abbandonando le stampelle dopo 1 mese. A distanza di 3 mesi può già ritornare a riprendere le sue normali attività come passeggiate e sport a basso impatto”.